Un aerorazzo reversibile che comprende: (brevetto in corso di registrazione)

  1. una presa d’aria situato all’avancorpo, almeno uno scambiatore di calore posizionato nell’aerorazzo, un motore situato alla parte posteriore della fusoliera, laquale configurazione conviene sia all’accelerazione in una direzione che alla planata ed all’atterraggio in una direzione che è opposta della prima.
  2. un’ogiva all’avancorpo,
  3. uno scambiatore di calore all’ogiva, il quale raffredda l’aria incidente,
  4. l’ogiva stessa configurata ad essere gettata prima del rientro atmosferico,
  5. un ugello a campana,
  6. un ugello a campana progettato per essere gettato prima del rientro atmosferico (invece del motore),
  7. un motore "aerospike",
  8. il minimo di uno scambiatore di calore, disponendo

uno scambiatore di calore del primo stadio,uno scambiatore di calore del secondo stadio, ed uno scambiatore di calore del terzo stadio, il quale impiegherà l’idrogeno liquefatto stockato nel serbatoio come liquido di raffreddamento, mentre lo scambiatore del secondo stadio raffredderà l’aria incidente insieme all’idrogeno liquefatto proveniente dal primo stadio, mentre invece lo scambiatore di calore del primo stadio raffredderà l’aria incidente per mezzo dell’uso dell’idrogeno liquefatto come liquido di raffreddamento proveniente dal terzo stadio.

Operazioni di volo relative all’aerorazzo:

  1. L’accelerazione fino a raggiungere la velocità orbitale in una direzione, la riorientazione dell’aerorazzo, il rientro atmosferico in un’altra direzione, cioè opposta della prima,

  2. Per attuare l’accelerazione quanto sopra occorre:

  3. L’aspirazione dell’aria incidente per mezzo di un diffusore d’aria,
  4. Il raffreddamento dell’idrogeno liquefatto stockato nel serbatoio,
  5. La condensazione di una porzione (al minimo) dell’ossigeno constituendo l’aria incidente,
  6. L’uso dell’ossigeno condensato insieme all’aria incidente come propergolo/ossidante nel motore dell’aerorazzo.

Metodo relativo al rientro atmosferico:

  1. L’orientazione dell’aerorazzo di modo a massimizzare la resistenza nell’atmosfera superiore,
  2. la dissipazione di una porzione (al minimo) dell’energia cinetica dell’aerorazzo avvenendo attraverso un’orbita, o numerose orbite, invece del protocollo attuale della discesa rapida,
  3. L’atterraggio dell’aerorazzo nella direzione opposta,
  4. L’uso del metano invece dell’idrogeno come carburante.